La piccola pesca artigianale e gli altri metodi sostenibili

Selettività e basso impatto ambientale

La piccola pesca artigianale è la pesca praticata con imbarcazioni di lunghezza inferiore ai 12 metri, che operano entro le 12 miglia dalla costa e che prevalentemente effettuano uscite durante il giorno con un equipaggio molto ridotto.

Si distingue rispetto agli altri metodi di pesca per l’uso di attrezzi selettivi e a basso impatto ambientale, che rispettano i limiti naturali del mare e degli ecosistemi, consentendo di catturare solo determinate specie della taglia desiderata, di ridurre le catture accidentali e gli scarti.

Gli attrezzi utilizzati sono: reti da posta, nasse e trappole, lenze, arpioni.

La piccola pesca è praticata in tutte le coste italiane quando i pesci, i molluschi e i crostacei, si avvicinano alla costa per esigenze riproduttive; si tratta quindi di una pesca stagionale ed ogni specie ittica ha il suo specifico periodo di cattura.

Un altro tipo di pesca considerata sostenibile è la cattura del pesce azzurro con reti a circuizione che prevede un minor consumo di combustibili, rispetto alla pesca a traino.

Con questa tecnica i banchi di pesce azzurro (alici e sardine, talvolta anche lanzardi, sgombri, palamite, papaline ed altro) di notte vengono attratti ed immobilizzati da una fonte luminosa. Una volta circondato il pesce con la rete, questa viene chiusa nella parte inferiore e lentamente ritirata fino a essere issata a bordo.

Si tratta di una tecnica altamente selettiva che permette di catturare solo le tipologie e le pezzature di pesce desiderate. Inoltre, la rete è sospesa e non reca danno al fondale.